"Le tradizioni popolari nuscane non sono disprezzabili pur non diversificandosi molto da quelle del resto dell'Alta Irpinia. Per la sua originalità, tuttavia, merita di essere ricordato il cosiddetto "testamento di Carnevale" : una lunga composizione in versi, per lo più in vernacolo, con la quale ogni anno vengono messi alla berlina i personaggi più in vista e quelli più caratteristici."
1976 1977 1984 1987 1998 2001 2003 2005 2012
Per gentile concessione del
Geom. Andrea Sichinolfi
che pazientemente li ha raccolti e diligentemente custoditi
N.B. I testamenti del 1984 e 1998 sono tratti dal periodico IL NUOVO SUD
" Il giorno di Carnevale dell'anno 1987 incominciò a nevicare copiosamente verso le ore diciannove, per cui non fu proprio possibile leggere il presente testamento che, per ragioni strettamente politiche, sarebbe stato più interessante rispetto a quelli precedenti. Da quell'anno (colpa, forse, dei giovani in mezzo ai quali, certamente, ce ne sono di qualificati culturalmente) Carnevale non è più andato dal notaio per esprimere le sue ultime volontà. Ed è un peccato perché pochissime località italiane hanno l'usanza di scrivere il Testamento di Carnevale che, oltre ad evidenziare aspetti comici della comunità, mette in luce anche difetti e pregi di personaggi di primo piano, e non, della comunità stessa; difetti e pregi che soltanto quella occasione permette di rendere pubblici. Abbiamo avuto modo di applaudire le Commedie, nel nostro dialetto, felicemente create dalla fantasia del Prof. Peppino Della Vecchia e quella di un gruppo di giovani molto intelligentemente spiritosi; commedie abilmente messe in scena, a teatro, da giovanissimi e meno giovanissimi tutti di Nusco. Questo dimostra che l'acume, lo spirito, l'intelligenza per riaccompagnare Carnevale dal notaio esiste. Sono i giovani che devono prendere l'iniziativa prima, naturalmente, che il poveretto muoia veramente! "
tratto da il "TESTAMENTO DI CARNEVALE 1987"