+  In nome del signore Dio eterno e del Salvatore nostro Gesù Cristo. Nell'anno dell'incarnazione di lui 1093, ai tempi del signore nostro Ruggero, glorioso duca, nel mese di settembre, seconda indizione. Io Amato, per grazia di Dio, vescovo della santa nuscana sede, figlio del fu Landone, giacendo nel mio letto, da grave infermità trattenuto, e stando innanzi a me Orso Viceconte ed altri uomini idonei, che sono venuti a visitarmi, dichiaro che, mentre, per grazia di Dio, ancora ho sana la mente e posso ben parlare, e poiché, se la divina misericordia non mi aiuterà, al più presto da questa vita dovrò partire, affinché, per misericordia dell'Onnipotente, non mi accada morte subitanea e lasci la mia eredità inintestata, ho pensato di fare il presente testamento. Per misericordia, adunque, di Cristo Salvatore nostro e per rimedio e salute dell'anima mia e di esso genitore e della mia genitrice, dispongo e do alla chiesa di S. Stefano protomartire, che noi e i nostri parenti ed i consorti abbiamo edificato dentro la soprascritta città, ed io la dotai di beni miei propri, tutte le cose stabili e mobili, che per parte della soprascritta chiesa acquistai, dovunque ne saranno trovate dentro e fuori della soprascritta città, cioè e codici e panni serici e linei, e casalini e case e orti e vigne e terre e inserteti, castagneti da frutto ed ogni altro acquisto: il tutto dispongo e do alla chiesa soprascritta, da farne come cosa propria della medesima, tutto ciò che gli stessi rettori e consorti di essa vorranno e così tenerlo ed amministrarlo. E, per confermare ogni cosa, come sopra è dichiarato, nella soprascritta chiesa, io Amato, per grazia di Dio, primo vescovo della soprascritta città, diedi pegno a voi Giovanni prete e Godino, figlio del fu Amato chierico, e Romoaldo, del fu Alferio, e Amato del fu Moltobene ed inoltre posi fideiussore Racco, figlio del fu Racco. E questo anche aggiungo e in tutti i modi confermo che, se qualche persona, grande o piccola che sia, tenterà agire contro le cose, che sopra sono scritte o le vorrà rompere, sia maledetto da Dio padre, che fece il cielo e la terra, e dall'Unico Figlio suo, il Signore nostro Gesù Cristo e dallo Spirito Santo, e abbia parte con Giuda traditore di nostro Signore Gesù Cristo e sia in perpetuo condannato. E così, a te, Amato, diacono e notaio, ordinai di scrivere.

+  Segno della mano posta dal soprascritto Orso, viceconte

+  Io Giovanni prete ho sottoscritto

+  Io Pietro prete ho sottoscritto.

 

da "  Sant'Amato da Nusco " del prof. Giuseppe Passaro

Cap. XIII, par.3, pagg. 89-90