( don Peppe parroco del paese e don Ciccio )
DON PEPPE - ( col breviario in mano, rivolto al pubblico ) Pace e bene a tutti!
CICCIO - ( al pubblico, sempre con aria rassegnata ) Mò ngi simu tutti quanda ! Nun manga cchiù nisciuni !
DON PEPPE - ( a don Ciccio ) Avete detto qualcosa ? Ho sentito un certo bisbiglio !
CICCIO - ( freddo e distaccato ) Cose mie ron Pè . Parlo da solo !
DON PEPPE - ( al pubblico ) Uh! Gesù Giuseppe Sandanna e Maria quistu parla sulu ! ( a don Ciccio ) Parlate da solo ! ( come se parlasse a se stesso ) Qualche schoc, un trauma cranico ! ( a Don Ciccio ) A proposito siete caduto ? Vi hanno picchiato ? Vi fa male ? ( si avvicina cercando di toccarlo ) Dove vi fa male ?
CICCIO - ( scatta all' indietro gridando ) Non mi toccate ! Non vi avvicinate ! Mi fa male ma non mi toccate ! Se mi toccate mi fa ancora più male ! ( al pubblico ) Ngi vulessu ! Ngopp' a ru cuottu l'acqua vulluta!
DON PEPPE - ( calmo ) Don Cì vi vedo troppo agitato . Voi non state affatto bene! Avete una faccia. Voi...
CICCIO - ( fa scongiuri ) Ron Pè stongu bbuonu! La facci mia è quera n' sembu. Si nun ti piaci nun ngi pozzu fa mendi.
DON PEPPE - Ih ! Come siete suscettibile ! Io volevo darvi una mano . Volevo aiutarvi. Me lo impone il mio abito, la mia missione. ( fa per avvicinarsi )
CICCIO - ( con un gesto lo ferma ) No! Non vi avvicinate ! Si mi vuliti aiutà state lontano da me ! Non mi toccate ! Non mi guardate ! ( al pubblico ) La missione, l' abbito ! Quistu mi volu suffunnà! I' suru tuttu quanda. Comu lu veru mi sendu malamendu.