Se il castello rappresenta la storia e l'identità, la villa è l'aspetto moderno, il nuovo, l'attrazione fatale di Nusco.
Tra siepi di mortella e di bosso, limitari di una rigogliosa vegetazione, tra geometrie ed innesti di viali, la villa si rivela superba e civettuola.........
Ecco la sua storia in un puntiglioso pezzo de "Il Mattino" del 23.05.57. "Sorse come per incanto nella parte più ridente del paese, al Largo S. Donato, spalto in altura, a cavaliere di vallate pittoresche, a destra di chi guarda a mezzogiorno, quella del Calore, a sinistra quella dell'Ofanto ed un lembo della Val Sele degradante verso Lioni. Di fronte la catena appenninica corrente un pò tortuosamente dalla coste del Tirreno verso l'orizzonte adriatico, con la cresta elevata del monte Belvedere di Nusco (Montagnone) metri 1497 s.m., dall'aspetto carsico in mezzo ad una lussureggiante vegetazione ai due lati. Vi fu il concorso di parecchie circostanza favorevoli.....
Sistemata l'area venne protetta da siepi di spine.....
Successivamente venne sostituita da steccato con legname offerto dal sig. Francesco Della Vecchia; l'ing. Alberto Bauco, costruttore dell'acquedotto, donò la vasca con lo zampillo; nel 1926 venne costruito il muretto con base di pietra sormontato da robusta ringhiera di ferro.....
Giuseppe Antonio Mongelli donò le colonne di ferro per l'installazione delle luci".
Successivamente si dovette provvedere, stante l'abbandono, a nuove opere, a cominciare dalla ringhiera. Ma si provvide anche ad una più completa illuminazione, all'installazione di panchine e a lavori che nel tempo ne hanno migliorato l'aspetto e la vegetazione. Ultimamente la zona ad ovest è stata terrazzata.
La manutenzione oggi non ha bisogno di essere sollecitata. Oramai la villa è parte integrante dell'ambiente, costituendo, assieme all'altra di più recente costruzione, l'orgoglioso patrimonio civile della città.