NUSCO Approfondimenti di Storia e Arte
Edizione Santelli - Cosenza
La Storia e l'Arte, i personaggi importanti, feudatari e santi, tutto trova spazio nella trattazione di Vincenzo Napolillo su Nusco. Un'impresa che vede nella dimostrazione dell'erronea interpretazione dei documenti relativi ad alcuni degli eventi più importanti della storia di questa bella cittadina campana, come quelli sulle origini del paese e sulla volontà testamentaria del primo vescovo di nome Amato, trova una delle colonne fondanti della trattazione.
Il prof. Vincenzo Napolillo nel suo libro “NUSCO – Approfondimenti di Storia e
Arte” ancora una volta, come nelle sue altre numerosissime pubblicazioni, mette
in campo tutta la sua cultura e osservazione critica derivata dalla conoscenza
di documenti storici (anche per la sua grande conoscenza della lingua latina)
nonché la sua passione per le “microstorie” suffragate dal rigore della ricerca
e dalla “interpretazione autentica” di fatti e, addirittura, di “favole”.
La Sua città natale, Nusco appunto, viene “raccontata” con una descrizione
critica che va dal “toponimo” al “genius loci” passando dalla Storia di S. Amato
(da non confondersi con quello “di Montecassino”) e il suo “falso” rapporto con
Roberto il Guiscardo. Non vengono tralasciate alcune “Spigolature” e la Storia
delle famiglie nobiliari. Una puntuale descrizione delle Chiese e la Cronostassi
dei Vescovi e la Storia Contemporanea chiudono il grazioso volumetto…senza
tralasciare, perfino, una considerazione sul “Coronavirus”. Devo un PLAUSO al
Prof. Napolillo mio Compagno di viaggio nell’approfondimento della Storia dei
Normanni e di Federico II di Svevia.
Romualdo Guida
Il professore Napolillo scrive di storia con la velocità con cui si stendono dei racconti brevi, anche se ci si imbatte nelle dimensioni di "Storia di Cosenza da luogo fatale a città d'ate" di circa 900 pagine. Autore di molte opere di storia e letteratura, Napolillo riserva da anni un occhio particolare al suo borgo nativo di Nusco.
Dopo "Nusco storia dal vero" è fresco di stampa questo suo ulteriore lavoro "Nusco: Approfondimenti di storia e arte" Santelli Ediore, Cosenza 2020. Urta contro errate prospettive travolgendo forme asfittiche di attaccamento alla propria terra. Inserisce elementi di discontinuità, offrendo materiale originale ai cultori di storia locale.
Napolillo non è lo storico tradizionale attento solo al tempo breve della storia quello delle biografie e degli avvenimenti isolati, né lo pseudo storico di tendenza che non sa distinguere il grano dalla pula. Lungi dal contrapporre una storia strutturale ad una storia congiunturale, sul terreno delle fonti si muove con accortezza, ma sempre affiora la sua travagliata ricerca.
Un'inquietitudine positiva - quasi braudeliana - si respira leggendo le sue pagine. L'intento è di superare l'erudizione storiografica locale e dare una nuova interpretazione agli avvenimenti misurandosi sulla microstoria anziché sulla macro-storia.
Ecco la vita degli uomini della sua terra dominata da accidenti drammatici come la peste del 1656 quando non potendo la Cattedrale contenere il numero impressionante di cadaveri, il tenente Angelo Marsico costruì a sue spese la chiesa di S. Antonio fuori le mura ed ecco l'apostolato di esseri eccezionali come Amato, vissuti secoli dopo, spiega perchè il Santo fondatore di Nusco non possa essere identificato come Amato di Montecassino che scrisse la celeberrima Storia dei Normanni. La dotta erudizione accumulatasi nel corso dei secoli impone di riscrivere la storia del Santo.
Passa in rassegna i feudatari di Nusco e del castello di cui restano pochi ruderi. Peccato che mai si sia pensato di restaurare le mura dell'antico maniero, che nel 1799 aveva resistito alla furia dei sanfedisti del cardinale Ruffo.
S'intitola "Spigolature" il capitolo in cui ci presenta Fiammetta, la donna amata da Giovanni Boccaccio, forse figlia naturale del re Roberto d'Angiò e di Ilaria di Sus, feudataria di Nusco.
Nello stesso capitolo accenna agli Statuti municipali, conduce il lettore all'intreccio della storia di Cosenza, patria di adozione dell'autore, con quella di Nusco, tramite la nota figura di Pietro Paolo Parisio nominato da Paolo III vescovo di Nusco nel 1538.
(Quotidiano del Sud, 2 settembre 2020, Cultura p. 15) Filomena Marino
Vincenzo Napolillo, accademico cosentino e fecondo autore di storia e di letteratura, con il nuovo saggio critico “Nusco. Approfondimenti di storia e di arte” (Cosenza, Santelli Editore 2020, pp.109) ritorna alla ricostruzione storiografica del suo paese nativo, basata su solidi elementi di scientificità e avversa alle cronistorie municipalistiche caratterizzate finora da orpelli leggendari e fantasiosi e da manipolazioni incompatibili con la verità.
Riprendendo il metodo della scuola francese delle Annales, Napolillo considera le vicende storiche di Nusco non come evoluzione del passato ma come “scelta e analisi critica”, poiché ricava da Marc Bloch che “ è assurda l’idea che il passato, come tale, possa essere oggetto di scienza”, poiché la storia è scienza degli uomini nel tempo. L’interessante lavoro di Vincenzo Napolillo, di piacevole lettura, parte dal toponimo ( in vari documenti si legge Musco) e dal “genius loci” e mette ordine nelle vicende del borgo di Nusco, che egli definisce “giardino dell’Irpinia”.
Consultando i
documenti e le fonti storiche, egli corregge gli errori del passato e
dimostra che i primi documenti riguardanti Nusco sono stati inventati.
Il testamento di Sant’Amato, non conosciuto dal biografo De Ponte
(perché inesistente quando De Ponte scrisse l’Ufficium, pubblicato nel
1543); la lettera di Alfano, arcivescovo di Salerno; il prestigioso
documento secondo cui Guido, vescovo di Nusco, benedisse Pestico, primo
abate di Fontigliano, nel 1104; il Breve d’indulgenza plenaria (1542);
la cronologia dei vescovi di Nusco, sparita nella prima metà del
Seicento, sono -a suo avviso- stati soppressi per alterare la verità,
che Vincenzo Napolillo ricerca con sapiente costanza, per segnare una
frattura con la stanca e superata erudizione storiografica di Nusco.
R. W.